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Apicoltura a rischio, ne parliamo con Maurizio Colombo

Apicoltura a rischio

È ormai noto a tutti che le api siano in pericolo. Questo mette a rischio il settore dell’apicoltura, ma non solo. Ho approfondito il tema con un professionista, Maurizio Colombo, titolare dell’Apicoltura Frassini.

Cominciamo col conoscere lui e la sua attività.

Maurizio sviluppa il suo interesse per le api in giovane età, quando i genitori ne acquistarono due casse per impollinare il frutteto del nonno. Cresciuto in quell’ambiente, deciderà di intraprendere l’avventura diventando apicoltore. E così, anno dopo anno, il suo prodotto viene conosciuto e lo porta a vincere dei premi.

“Negli ultimi anni in molti mi hanno contattato complimentandosi per il mio miele, sono molto orgoglioso di questo riscontro. Preciso che non ci sono formule magiche: è il miele dell’apicoltore, molto diverso da quello che si trova normalmente in commercio. È prodotto in modo naturale” racconta Maurizio.

Grazie ad internet, i consumatori sono più informati e stanno imparando a riconoscere la qualità. Ma l’apicoltura è un settore a rischio.

Maurizio Colombo al lavoro

Qui si producono una decina di varietà di mieli, che variano molto in termini di sapore, limpidezza e cristallizzazione a seconda del clima stagionale. La produzione di punta è il miele di acacia: “Non tutti lo sanno ma, nelle annate di buona produzione a livello quantitativo, il miele di acacia della nostra zona risulta il più puro, il migliore d’Italia“.

Produrre un miele di qualità

È un lavoro manuale, in cui la cura dei dettagli è massima. Si lavora a ciclo continuo perché le api vanno seguite. Maurizio ha scelto di non avvalersi di macchinari automatizzati: si fa tutto come una volta, separando manualmente i diversi mieli dai telaini. In Italia il ciclo produttivo è rigidamente normato, anche per ciò che concerne l’igiene ed i materiali di stoccaggio. All’estero non è così: “È un peccato, ci sono zone in cui si potrebbe fare bene ma, in mancanza di regole, non si crea una cultura della produzione di qualità”.

Le api, insetti da salvare

Apicoltura a rischio

Le api e il loro prezioso miele risentono però di problematiche importanti. Dal cambiamento climatico, che ha portato ad inverni troppo miti e periodi di siccità che stressano la flora, alla concorrenza sleale “la Cina esporta prodotti tagliati con dolcificanti artificiali derivati dall’amido del riso, questo è noto a tutti” – dice Maurizio. Ma non solo. È in atto una vera e propria moria di api e, come spesso accade, l’uomo ne è responsabile.

“L’impiego di fitofarmaci e pesticidi avvelena le api. Gli agricoltori non hanno colpe, è il sistema globale che va ripensato in modo più sostenibile“.

Occorre una presa di coscienza da parte dell’opinione pubblica per preservare le api, non solo per tutelare l’apicoltura a rischio, ma anche perché sono un elemento fondamentale per l’intero ecosistema. Eppure, malgrado i ripetuti appelli, questo tema sembra non riscontrare un adeguato interesse.

“Capita che, quando posiziono le arnie, arrivino lamentele da parte di chi abita lì intorno. Non vogliono le api, hanno paura. Come fossero dei mostri! È surreale”.

Nel periodo di lockdown Maurizio ha approfittato della vendita online ma soprattutto ha distribuito il suo miele in una rete di piccoli negozi della provincia di Novara. Ha anche siglato un accordo con il marchio Coop in Piemonte: “Erano interessati ad una produzione artigianale e a chilometro zero, perciò fisiologicamente limitata”.

Se desiderate avere qualche informazione in più sul mondo delle api ed assaggiare il miele vero, prodotto come una volta, contattate Maurizio: è una persona alla mano e disponibile.

http://apicolturafrassini.it/
Telefono: 3282161420
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2 commenti su “Apicoltura a rischio, ne parliamo con Maurizio Colombo

  1. Interessante come alla Coop si possa acquistare un prodotto così autentico 😊 Le attività come questa mi fanno sentire fiera di essere italiana !

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